(fonte www.filarmonicacampana.it)
Si è concluso lo scorso 10 maggio al Guanxi Culture and Art Center di Nanning il tour cinese della Filarmonica Campana, partito da Henan il 24 marzo scorso e caratterizzato da ben 28 concerti in altrettante città, tra cui Yantai, Dalian, Shanghai, Chongqing e Zhuhai. Un tour ambizioso in alcuni dei teatri più significativi della Cina che ha visto l’orchestra, guidata dal suo direttore musicale Giulio Marazia, chiudere un importante capitolo che ha riguardato le presenze all’estero. Lo stesso Marazia ha esplicitamente dichiarato di considerare questo tour una importante occasione per accrescere la visibilità internazionale dell’orchestra campana.
Due i programmi eseguiti, dedicati entrambi all’opera italiana e caratterizzati da sinfonie, arie e duetti, dal belcanto al periodo verista, due i solisti coinvolti, il soprano Luana Lombardi e il tenore Pasquale Conticelli e l’orchestra composta da 60 elementi, hanno fatto registrare un considerevole numero di spettatori cinesi in circa due mesi. La Filarmonica Campana è apparsa particolarmente concentrata, oltre che in splendida forma sui prestigiosi palchi cinesi, come testimoniano le recensioni giornalistiche delle prestazioni tenute a Yantai, Zibo e Shanghai. In questo ultimo teatro erano presenti anche alcuni italiani che hanno espresso giudizi positivi: “Avere l’opportunità di ascoltare un’orchestra italiana in una prova eccellente e assistere alla calorosa accoglienza da parte del pubblico cinese è, agli occhi di un italiano residente in Cina, fonte di un indubbio orgoglio patriottico”, ha affermato una docente di italiano in servizio presso l’Università di Shanghai.
Marazia ha innanzitutto offerto al pubblico una lettura scintillante e raffinatissima della Gazza, evidentemente uno dei suoi cheval de bataille con il controllo dei volumi orchestrali impiegati per costruire il famoso crescendo rossiniano. Il compito di entrare nel vivo della serata è stato affidato ai giovani cantanti che hanno dimostrato non solo di essere dotati di una tecnica virtuosistica eccezionale, ma anche di possedere una notevole capacità interpretativa sottolineando il carattere più drammatico delle arie proposte, impressionando per l’ampia gamma di colori utilizzati.
La musica di Verdi (sinfonie tratte dal Nabucco, Forza del Destino e Vespri Siciliani) ha rappresentato il vero cuore pulsante della serata. Il tratto distintivo dell’interpretazione dell’orchestra italiana è stato il temperamento infuso che ha approfondito i momenti elegiaci, calorosi e lirici. Struggenti i momenti malinconici che hanno pervaso la musica dei compositori veristi Puccini, Leoncavallo, Mascagni e Giordano. Bis con alcune canzoni classiche napoletane (Funiculì Funiculà, Torna a Surrient, O Sole mio), vestite con un abito sinfonico in grado di farle brillare di bellezza assoluta.
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